FEGE: la V edizione del Festival di Editoria e Giornalismo Emergente arriva per il secondo anno a Bobbio (PC)

FEGE è il primo Festival di Editoria e Giornalismo Emergente nato per valorizzare e dare voce alle nuove firme giornalistiche e autoriali in tutto il panorama nazionale. Il festival, ideato e diretto da Piero Muscari e Danilo Russo per la Piero Muscari Storytailor, si svolgerà il 18 e il 19 agosto a Bobbio, in provincia di Piacenza. Due serate in cui verranno coinvolti i maggiori organi di stampa regionali, le case editrici e i circuiti editoriali indipendenti.

Durante il festival si assegnerà il premio FEGE, ai giovani emergenti, mentre alle figure senior sarà assegnato il Premio nazionale “Memorial Oliviero Beha” per il giornalismo libero e positivo, l’unico riconoscimento in Italia dedicato alla memoria del grande giornalista scomparso nel 2017, autore di diverse inchieste ed editoriali di denuncia. L’evento registrerà la presenza di mass media, esperti del settore dell’informazione e scrittori che terranno workshop, lezioni e incontri.

SALUTI DI PIERO MUSCARI

“Torna FEGE, Edizione 2022: un Festival, quest’anno, come l’anno scorso, in un piccolo borgo del piacentino nel quale non arriva neppure il treno. È un percorso non lineare, come sempre accade al Sistema della cultura italiana, più avvezza a muoversi intorno alle grandi capitali (come Roma, Milano, Firenze) che non a nei piccoli centri della provincia italiana… Ma FEGE si è assunto questa sfida ambiziosa, che sta riuscendo a vincere nonostante le difficoltà.

Un paese che, come il nostro, costringe le menti migliori ad arretrare, non è un paese civile, moderno; fare un festival di editoria e giornalismo in un piccolo borgo della regione Emilia-Romagna è un segnale forte che intende abbattere le disparità territoriali.

Veicolare al meglio la forza di un territorio attraverso la cultura: erano questi gli intenti che nel 2009 ci avevano portato a far nascere il premio Castrolibero. Un riconoscimento che già dal nome riprendeva il senso di libertà insito nel luogo. Ho costruito dunque, partendo dal Premio Castrolibero, che avevo già ideato nel 2009, il Progetto di FEGE, il primo Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente.

In oltre un trentennio di attività nel settore della comunicazione ho creato decine di format il cui valore è stato riconosciuto sia nel pubblico che nel privato, da amministratori e imprenditori oltre che, ovviamente, dal pubblico di riferimento. Perciò sono orgoglioso di aver messo la mia esperienza al servizio di un’idea di comunicazione e di cultura molte forte, che potesse realizzare una serie di obiettivi di grande rilevanza per i territori. È stata una grande scommessa, vinta non solo da me ma, naturalmente, da tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato a questa impresa.

Ho voluto che FEGE puntasse su una nuova narrazione del Paese e che, per farlo, chiamasse a raccolta le penne migliori, scrittori e giornalisti, e gli editori più prestigiosi, chiedendogli di guardarne il lato più in ombra di scriverne in maniera nuova e diversa, promuovendone le risorse.

Infine un’ultima, doverosa, considerazione: il profondo rapporto che avevo avuto modo di stabilire con Oliviero Beha nel 2009 (in occasione del conferimento del Premio Castrolibero, che considero l’edizione 0 di FEGE) e la sua prematura scomparsa nel 2017 mi hanno spinto ad associare a FEGE (II ediz. 2018) un Memorial dedicato alla sua figura di giornalista libero e in controtendenza; l’amicizia con la sua famiglia, in particolare con la figlia Germana, mi hanno confermato in questo proposito ricco di significati. FEGE si è collegato così un’idea di libertà e indipendenza di cui il Paese tutto ha bisogno

Intellettuale “scomodo”, Oliviero Beha non è mai sceso a compromessi, rappresentando una voce indipendente e “fuori dal coro” nel panorama italiano della stampa e della comunicazione. Anche per questo abbiamo associato a FEGE il Premio Memorial Oliviero Beha, nella certezza che questo richiamo potesse qualificare e onorare tutti quei giornalisti privi di qualunque forma di ipocrisia e difensori della libertà di pensiero.”

Piero Muscari